Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo

In Liguria sono circa 2.000 le persone con autismo.

Data:
2 Aprile 2025

Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo

In Liguria sono circa 2.000 le persone con autismo. Tante, se si considera che si tratta di un disturbo complesso, e variabile da una persona all’altra. Nello spettro autistico, si deve necessariamente adottare un modello di cura che risponda in modo mirato alle necessità dei singoli, con il coinvolgimento di diverse professionisti sanitari. 

In occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo i professionisti sanitari della riabilitazione dell’Ordine TSRM e PSTRP di Genova, Imperia e Savona intendono portare sotto i riflettori il loro ruolo e l’intervento multiprofessionale nella gestione e nella presa in carico delle persone che hanno questo disturbo.


Come si può comunicare con un bambino autistico?

Abbiamo visto come rispetto ai bambini a sviluppo tipico, I bambini autistici spesso presentano difficoltà nella comunicazione. La comunicazione con un bambino autistico può richiedere un impegno costante, pazienza e adattamento da parte dei genitori e degli adulti che lo circondano. Tuttavia, è importante sottolineare che, anche se può essere un processo impegnativo, la possibilità di stabilire una comunicazione significativa ed efficace con il bambino autistico è possibile.

Compito del logopedista è osservare attentamente il bambino, codificare i segnali comunicativi verbali e non verbali, e identificare il sistema comunicativo migliore per il singolo bambino al fine di favorire una comunicazione il più efficace e significativa possibile che gli consenta di mettersi in relazione con l’ambiente circostante.

Ci sono diverse strategie che devono essere necessariamente condivise con la famiglia ed estese a tutti coloro che interagiscono col bambino per stabilire una relazione e garantire uno scambio comunicativo efficace.  Giusto per descriverne qualcuna in maniera generica come logopedisti suggeriamo sempre di:

  1. ascoltare attentamente il bambino e accoglierlo, dimostrare interesse verso le sue richieste infatti è fondamentale per farlo sentire compreso;
  2. fornire risposte chiare e coerenti, utilizzando un linguaggio semplice e diretto, permette al bambino di comprendere meglio ciò che gli viene comunicato e di anticipare gli eventi futuri. Questa coerenza nella comunicazione fornisce una sensazione di stabilità e controllo che può essere rassicurante per il bambino autistico che presenta fragilità negli aspetti pragmatici della comunicazione;
  3. utilizzare supporti visivi in entrata: I bambini autistici spesso traggono beneficio da supporti visivi come immaginioggetti concreti foto ecc. Perché avere un riferimento visivo lo aiuta a comprendere meglio e dare una sequenza agli eventi;
  4. utilizzare strumenti di comunicazione alternativi al verbale in uscita: tabelle voca, comunicatori

È importante continuare a sottolineare che ogni bambino autistico è un individuo unico, con le proprie preferenze e stili di comunicazione. Quindi, è fondamentale adattare le strategie di comunicazione alle esigenze specifiche del bambino. 

Vanessa Cherubino, Commissione di albo dei Logopedisti

Le difficoltà di un bimbo nello spettro autistico sono esclusivamente in ambito comunicativo-linguistico?

I bambini con disturbo dello spettro autistico (DSA) presentano difficoltà che vanno oltre l’ambito comunicativo-linguistico, coinvolgendo anche il comportamento, la regolazione sensoriale ed emotiva, le funzioni esecutive e l’adattamento. Spesso, possono essere presenti anche difficoltà cognitive di diversa entità.

Tra le problematiche più comuni nell’interazione sociale, si riscontra la preferenza per il gioco solitario o atipico, come allineare oggetti invece di usarli in modo funzionale, e un ridotto interesse per l’interazione con coetanei e adulti. I bambini con autismo tendono a concentrarsi più sugli oggetti che sulla loro condivisione e possono avere difficoltà a comprendere e rispondere alle emozioni altrui. Ad esempio, un bambino potrebbe sorridere quando viene ripreso, senza cogliere il disappunto dell’adulto.

Altri tratti caratteristici includono comportamenti ripetitivi, rigidità e forte attaccamento a routine e schemi sociali. Già nei primi anni di vita possono manifestarsi movimenti stereotipati come il flapping delle mani, il dondolio o uno sguardo lateralizzato. È frequente un interesse intenso e specifico per argomenti ripetitivi, come lettere, numeri o mezzi di trasporto, e una scarsa tolleranza ai cambiamenti, specialmente se imprevisti. Il gioco tende a seguire schemi rigidi e ripetitivi, con un uso degli oggetti poco flessibile.

Anche la gestione delle emozioni può risultare complessa: la frustrazione è spesso difficile da controllare e la rigidità comportamentale rende faticoso adattarsi a situazioni nuove. Inoltre, le modalità di apprendimento possono essere influenzate, poiché l’apprendimento per imitazione, che è alla base dello sviluppo nei primi anni di vita, è spesso assente e deve essere insegnato in modo strutturato.

Le difficoltà nella regolazione sensoriale possono portare a alterazione della sensorialità (ipo iper o sensorialità alterata). Un esempio è l’ipersensibilità a suoni, luci, odori o consistenze, ad esempio coprirsi le orecchie per proteggersi dai rumori forti. Un’altra difficoltà correlata alla sensorialità è la selettività alimentare, che porta al rifiuto di cibi con determinate consistenze, sapori o colori. (il lavoro in questo ambito è partitamente condiviso con le atre professioni logo e educatori e anche con i caregiver) 

Il ruolo del TNPEE nel trattamento del bambino con autismo

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (TNPEE) svolge un ruolo fondamentale nella riabilitazione globale del bambino con disturbo dello spettro autistico. Il suo intervento, non si limita alle difficoltà comunicativo-linguistiche, ma si estende anche agli aspetti comportamentali, sensoriali, emotivi, cognitivi.

Il TNPEE, attraverso un approccio integrato e personalizzato, si impegna a migliorare le competenze sociali, motorie e di apprendimento del bambino, promuovendo un suo sviluppo armonico e supportando la sua autonomia nella vita quotidiana. In questo processo, l’intervento coordinato tra figure professionali si rivela fondamentale, in quanto è essenziale per affrontare in modo completo le difficoltà dei bambini con disturbo dello spettro autistico. Tuttavia, per garantire che la terapia sia davvero efficace, è cruciale che anche i caregiver siano attivamente coinvolti nel percorso di trattamento. Infatti, l’attività abilitativa non si limita alle sole sedute terapeutiche, ma deve essere integrata nella vita quotidiana del bambino, all’interno del contesto di vita. Solo così si potrà massimizzare l’intervento.

Sara Rebosio, Commissione di albo dei Terapisti della neuro e psicomotricità della età evolutiva

In che modo lEducatore professionale favorisce linclusione lavorativa della persona con sindrome dello spettro autistico?

In Regione Liguria vengono attivati percorsi di inclusione sociale che hanno una duplice valenza: la prima che interrompa “quell’isolamento” a cui i soggetti spesso vanno incontro, la seconda che “sensibilizzi i setting” creando la cultura di integrazione e inclusione. Diverse esperienze di “borse lavoro” si stanno sperimentando, ottenendo buoni risultati. 

La DGR 283/2017 in via di aggiornamento ha previsto una “standardizzazione” sui diversi tipi di progetti di inclusione che possono essere attivati verso tutte le diverse tipologie di fragilità. Sono attive molte esperienze di “borse lavoro” in contesti produttivi, ad esempio, presso esercizi commerciali o anche enti pubblici.

L’attivazione di progetti di inclusione sociale come già detto ha sia finalità di favorire la socializzazione che di supporto all’acquisizione di competenze che possono facilitare l’inclusione in ambito lavorativo, offrendo anche ai familiari nuove prospettive rispetto al “dopo di noi”. L’evoluzione tecnologica sta facilitando le persone nell’acquisizione delle competenze sociali che possono facilitare il miglioramento della qualità della vita e mettono in “sicurezza” la persona e le loro famiglie”. Come, ad esempio, l’uso di applicazioni che permettono alla persona con sindrome dello spettro autistico di esprimere i propri vissuti e bisogni.

Mario Saiano, Commissione di albo degli Educatori professionali

Come è possibile supportare le persone giovani adulte con disturbi dello spettro autistico?

Il prezioso contributo dei Tecnici della riabilitazione psichiatrica (TeRP) e degli altri professionisti dell’Ordine TSRM PSTRP è essenziale per garantire il diritto a una vita piena e soddisfacente, che si estende dall’infanzia all’età adulta. Per i disturbi dello spettro autistico riveste, infatti, importanza cardine il criterio dimensionale, che esprime l’impatto della patologia sulla qualità della vita. Uno sguardo particolare lo rivolgiamo quest’anno alle persone giovani adulte che convivono con questo disturbo del neurosviluppo, alcune delle quali prese in carico nei diversi Centri di Salute Mentale e nei servizi territoriali accreditati. I TeRP sono parte attiva delle équipe dedicate all’interno dei servizi e partecipano alla presa in carico individuale o di gruppo, con trattamenti riabilitativi di elezione come i social skill training. Équipe interprofessionali che andrebbero implementate su tutto il territorio ligure e in ogni distretto, vista la grande richiesta di intervento anche nella fascia adulta (i bambini crescono!): ciò richiede l’approfondimento della formazione, non essendo sempre facilmente reperibili professionisti così specificatamente formati. Ci rivolgiamo in maniera particolare a questa fascia d’età, viste anche le alte percentuali di comorbilità, con elevata presenza di disturbi d’ansia e dell’umore, disturbo ossessivo compulsivo, del comportamento alimentare e rischio suicidario, che in queste persone è molto alto (19%). L’alta prevalenza di disturbi psichiatrici co-occorrenti indica una marcata vulnerabilità e un aumento della gravità, anche nelle persone ad alto funzionamento, che rendono imprescindibile l’intervento riabilitativo specifico. 

Debora Parigi, Presidente della Commissione di albo dei Tecnici della riabilitazione psichiatrica

Mario Saiano a Radio Babboleo, clicca qui 

Guarda l’intervista di Telenord a Vanessa Cherubino, Logopedista, Sara Rebosio, TNPEE e Mario Saiano, Educatore professionale

Ultimo aggiornamento

2 Aprile 2025, 15:33